Gallipoli è una graziosa cittadina pugliese di aspetto quasi orientale. Il suo aspetto è davvero particolare perché si estende su un promontorio e un’isoletta, collegati da un ponte, che si protendono per 3 chilometri nel mar Ionio.
Oltre a essere un centro per la pesca, agricolo e commerciale, è molto apprezzata come meta turistica per la sua storia e per essere una rinomata stazione balneare, infatti sono molti a decidere di passare qui la loro vacanza al mare in Salento. Nata come città della Magna Grecia con il nome di Callipolis (città bella), passò sotto il dominio romano, bizantino e normanno.
Fu sempre una posizione di importanza strategica, protetta da una fortezza e da una cinta fortificata. Seguì poi le vicende del Regno delle Due Sicilie fino all’unificazione al Regno d’Italia.
Gallipoli si compone di due parti: quella più antica si estende sull’isola calcarea e si caratterizza per case basse, imbiancate a calce e dallo stile quasi orientale, stradine anguste e tortuose e una strada panoramica che ha sostituito le antiche mura. Viene chiamata la Città.
Invece, il Borgo rappresenta la parte moderna del centro e si estende sul promontorio. Realizzato a partire del 1837, si caratterizza per vie larghe e rettilinee. L’istmo è stato tagliato nei primi anni del Cinquecento dagli Spagnoli.
Cosa fare a Gallipoli
A Gallipoli sono molti i monumenti da vedere e le esperienze da vivere nel corso dell’anno. Durante il carnevale si svolgono le note manifestazioni tradizionali e la sfilata dei carri allegorici.
Invece, nel corso della Settimana Santa, le Confraternite organizzano varie processioni. In particolare, è famosa quella del Venerdì Santo, chiamata processione della Pietà.
Molti eventi si svolgono durante l’estate. Da non perdere sono:
- I concerti al Parco Gondar. In questa arena circondata dal verde si alternano gruppi appartenenti ai più disparati generi musicali;
- Le feste sulla spiaggia a Baia Verde o a Punta della Suina.
Inoltre è possibile trascorrere una serata nei locali della città antica o ammirare lo splendido tramonto di Punta della Suina gustando un aperitivo. Infine il Rio Bo e il Praja sono ideali per trascorrere una notte in discoteca al ritmo della musica.
Tuttavia, non si può andare a Gallipoli in estate senza frequentare una delle sue spiagge. I più famosi litorali settentrionali sono Lido Conchiglie con la sua pineta e Rivabella, quest’ultima caratterizzata da un mare davvero cristallino, acque basse e un’estesa spiaggia dorata.
Nell’area meridionale, invece, si trova Baia Verde, chiamata in questo modo perché le acque hanno sfumature color smeraldo, che creano un piacevole contrasto con la sabbia bianca. Questo arenile è molto frequentato dai giovani.
Sempre a sud di Gallipoli si estende anche Punta Pizzo, attorniata dalla macchia mediterranea, e Punta della Suina. Qui il litorale è costellato da basse scogliere che si affacciano sul mare color turchese.
Invece intorno all’isola che ospita il borgo antico è famoso il Seno della Purità. Si tratta di un luogo che consente di godere di uno splendido panorama. Considerata la spiaggia storica della città, è un paradiso per i velisti.
Cosa vedere a Gallipoli
Il Borgo è attraversato dall’ampio e alberato Corso Roma che permette di raggiungere il ponte. Quest’ultimo fronteggia il lungomare e la città vecchia, mentre la vista spazia fino allo scoglio delle Uccolette.
Il porto di Gallipoli si estende nella parte settentrionale di Gallipoli ed è uno specchio d’acqua riparato dal Molo Foraneo. Negli anni ha subito una radicale ristrutturazione, tuttavia è ancora presente un porticciolo per le piccole imbarcazioni.
Nelle vicinanze della parte più antica del porto (conosciuta con il nome di Seno del Canneto) si trova la ricostruzione del 1560 della Fontana Greca di Gallipoli. Un frontone barocco con tre rilievi antichi raffiguranti le metamorfosi di Biblide, Salmace e Dirce è sorretto da cariatidi e telamoni.
L’elemento artistico risulta essere perfettamente in linea con la funzione della fontana perché secondo la mitologia greca tutte e tre le donne furono trasformate dagli dei in fonti d’acqua. In un secondo momento furono aggiunte le iscrizioni latine. Fronteggia la fontana la chiesa settecentesca di Santa Maria del Canneto.
Il Castello settecentesco con il suo rivellino domina il Seno del Canneto: la fortezza fu ricostruita dagli Spagnoli incorporando la precedente struttura angioina. L’antica fortificazione bizantina è stata trasformata nel torrione poligonale di sud-est. Invece la protezione del porto è affidata al maschio quadrilatero con torrione circolare e torri angolari a scarpata.
Attraversando il seicentesco ponte a sette arcate si entra nella città antica, divisa quasi a metà da Via Antonietta de Pace. Nella centrale Piazza Umberto I si fronteggiano il Museo Diocesano (ospitato nel palazzo barocco del Seminario) e il rinascimentale Palazzo Balsamo.
Inaugurato nel 2004, il Museo Diocesano custodisce la collezione di opere provenienti dalla diocesi di Gallipoli e Nardò. Al suo interno si trovano oggetti di cartapesta decorata, busti, calici e paramenti sacri realizzati tra il Seicento e il Novecento.
Era precedentemente custodita nella Chiesa di Sant’Angelo la grande tela di Francesco De Mura. Altre opere che meritano di essere ammirate sono l’imponente baldacchino della Cattedrale (i lavori si susseguirono dal 1700 al 1741 per ordine del vescovo di Gallipoli Oronzo Filomarini) e le sculture argentee raffiguranti San Sebastiano e Sant’Agata.
Nelle vicinanze, sorge la Cattedrale. L’edificio, realizzato tra il 1630 al 1696 sotto la direzione dell’architetto pugliese Bernardino Genuino, è stato dedicato a Sant’Agata. Presenta una facciata in tufo carparo riccamente decorata e ornata di statue.
L’interno della struttura presenta una pianta a croce latina a tre navate che ne garantisce la luminosità e l’eleganza. Si tratta di un monumento dagli elementi architettonici tipici del barocco leccese. Infatti, le navate sono suddivise da arcate su colonne e le volte sono decorate da pittoresche cordonature.
La Cattedrale ospita tantissime opere pittoriche di artisti salentini e non del Seicento e del Settecento. Per questo motivo viene a volte considerata come una vera e propria pinacoteca. Il tesoro della chiesa è esposto nel Museo Diocesano. Notevole anche la Chiesa di Santa Teresa.