Che cos’è El Niño?

Giusy Neri

Quanto chiamato comunemente El Nino è un riscaldamento naturale e ciclico delle acque dell’Oceano Pacifico che rende il clima globale più estremo.

Il nome del fenomeno risale al 1600, quando i pescatori peruviani notarono che a volte le acque si riscaldavano nel periodo natalizio nell’Oceano Pacifico orientale, influenzando le loro catture e il tempo. Chiamarono il fenomeno El Niño, “il ragazzo”, in onore di Gesù bambino.

Gli effetti di El Niño variano in tutto il mondo. Alcune regioni sperimentano una grave siccità e incendi selvaggi, mentre altre subiscono massicci acquazzoni e inondazioni. L’ultimo El Niño completo si è concluso nel 2016, l’anno più caldo mai registrato.

Ora, giova sapere che proprio poche settimane fa ne è stato rilevato uno nuovo in formazione nel Pacifico e alcuni meteorologi avvertono che potrebbe trattarsi di un “Super El Niño”, in grado di aumentare drasticamente le temperature globali per un anno o più.

Ma perché questo sarebbe più forte? Le temperature oceaniche globali hanno già superato i record in quattro degli ultimi cinque anni. L’OMM prevede una probabilità del 66% che questo El Niño aumenti temporaneamente le temperature globali di circa 0,7 gradi oltre al precedente riscaldamento, facendo schizzare le temperature atmosferiche oltre la soglia di 1,5 gradi Celsius stabilita dall’accordo sul clima di Parigi come punto di svolta per conseguenze più gravi.

L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) prevede che ci sia il 98% di probabilità che almeno uno dei prossimi cinque anni, e l’intero quinquennio, sia il più caldo mai registrato. “Siamo in un territorio senza precedenti“, ha dichiarato Michelle L’Heureux, meteorologa del National Oceanic and Atmospheric Administration’s Climate Prediction Center.

Come si forma El Niño?

Nel Pacifico orientale, vicino all’equatore, gli alisei di solito scorrono da est a ovest, spingendo l’acqua calda in superficie verso l’Australia e l’Asia e lasciando che l’acqua più fredda salga in superficie vicino alle Americhe.

Per ragioni che gli scienziati non comprendono appieno, durante un periodo di El Niño, questi venti tendono a diminuire o a invertirsi, permettendo all’acqua calda di superficie di fluire verso est e impedendo all’acqua fredda di salire.

L’umidità dell’acqua calda evapora nell’atmosfera, causando l’aumento della temperatura globale, lo spostamento delle correnti e l’allontanamento dei sistemi meteorologici locali dai loro schemi abituali. In genere, i meteorologi attendono che le temperature superficiali del mare aumentino di qualche decimo di grado per almeno tre mesi prima di dichiarare l’arrivo di El Niño, che di solito si verifica ogni due-sette anni.

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