Come molte altre regioni italiane la Sardegna contiene al proprio interno delle regioni storiche, che si differenziano tra di loro non solo per le caratteristiche precise del territorio, ma anche per la parlata dialettale, una variante della lingua sarda, quando non proprio una lingua straniera. Appartengono alle varie aree anche i prodotti tipici sardi, che non si rinvengono ovunque nell’isola essendo caratterizzanti di un luogo, magari con la propria variante sconosciuta altrove. In qualche modo la Sardegna è un continente a sé stante con microclimi differenti a seconda che si sta nel mare o nelle zone interne. Vediamo da vicino due di queste zone interne, quelle del Marghine e della Planargia, con i loro centri caratteristici e l’ambiente brullo e duro e una presenza umana data fin dai tempi antichi. Nel tratto iniziale le belle montagne del Marghine, di origine vulcanica, con vaste foreste e bei panorami sull’altopiano basaltico di Borore; poi i vasti pascoli della Planargia, oltre Macomer, la cui uniformità si interrompe quasi in vista del mare. Qui le stupende vallate a vigne e olivi di Modolo e Magomadas sono solcate dal Temo, l’unico fiume navigabile dell’isola, che le separa dall’impervia montagna a nord di Bosa, dove le cime di Monte Pittada e Monte Mannu digradano aspramente verso il mare di Capo Marargiu.
Bosa si è arroccata in favolosa posizione sugli ultimi contrafforti della selvaggia catena, per svilupparsi poi, a partire dal tardo Seicento, sulla piana a lato del Temo. Anche Macomer, che come Bosa è un centro di antica origine e nobile passato, sorge su un altopiano basaltico isolato su tre lati e attualmente, per la sua posizione quasi centrale nell’isola, è una cittadina dove si accentuano traffici e commerci soprattutto provenienti dalla ricca regione agricola circostante. Nel corso del tempo questa centralità direzionale è venuta meno a favore dei capoluoghi costieri e del miglioramento dei trasporti. Nella zona di Bosa ha un certo interesse la coltura del vigneto, con la famosa Malvasia, che si produce da qui fino ad arrivare alla zona di Oristano, e l’artigianato della tessitura e dell’intreccio, oltre al turismo, che presenta discrete possibilità di ulteriore sviluppo anche per la selvaggia solitudine e bellezza del litorale, a nord della città, dove passa tra l’altro la famosa strada panoramica che collega la cittadina ad Alghero. Recentemente Bosa è stata oggetto di interesse speculativo, per la ventilata ipotesi di cementificare la zona, costruendo insediamenti turistici tra cui un campo da golf. Bosa è da sempre nella classifica dei borghi più belli d’Italia, per la caratteristica del suo abitato, i suoi colori e senz’altro la sua collocazione geografica, che ne fece un centro illustre già nei secoli precedenti. Altra zona di grande interesse paesaggistico è quella della montagna di Bolotana, una spaziosa balconata aperta sulla Sardegna centro occidentale, dove è possibile ristabilire un contatto umano con la vera Sardegna, quella dei luoghi aspri e dei sapori forti.