I prezzi del rame sono destinati a salire di oltre il 75% nei prossimi due anni a causa delle interruzioni dell’offerta mineraria e dell’aumento della domanda del metallo, alimentata dalla spinta alle energie rinnovabili.
Stando a quanto suggerisce un dossier di BMI, un’unità di ricerca di Fitch Solutions, l’aumento della domanda, guidato dalla transizione energetica verde, e il probabile declino del dollaro americano nella seconda metà del 2024 spingeranno i prezzi del rame verso l’alto.
I mercati contano in particolar modo sul fatto che la Federal Reserve statunitense taglierà i tassi quest’anno, indebolendo il dollaro e rendendo il rame a prezzo verde più interessante per gli acquirenti stranieri.
Inoltre, alla recente conferenza sul cambiamento climatico COP28, più di 60 Paesi hanno appoggiato un piano per triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030, una mossa che secondo sarebbe estremamente rialzista per il rame.
In un dossier di dicembre, la banca d’investimento ha previsto che gli obiettivi più elevati in materia di energie rinnovabili aumenterebbero la domanda di rame di altri 4,2 milioni di tonnellate entro il 2030. Ciò potrebbe spingere i prezzi del rame a 15.000 dollari per tonnellata nel 2025, ha aggiunto il rapporto, molto più in alto del picco record di 10.730 dollari per tonnellata raggiunto nel marzo dello scorso anno.
Altri analisti vedono una corsa rialzista per il rame a causa delle interruzioni dell’attività estrattiva, con Goldman Sachs che prevede un deficit di oltre mezzo milione di tonnellate nel 2024.
Lo scorso novembre, ricordiamo, First Quantum Minerals ha interrotto la produzione del Cobre Panamá, una delle più grandi miniere di rame del mondo, a seguito di una sentenza della Corte Suprema e di proteste a livello nazionale per problemi ambientali. Anglo American, uno dei principali produttori, ha dichiarato che taglierà la produzione di rame nel 2024 e nel 2025 per cercare di ridurre i costi.
Secondo le stime di BMI, i vincitori della corsa al rame saranno soprattutto Cile e Perù. Entrambi i Paesi hanno grandi riserve di minerali verdi di transizione, come il litio e il rame, che sono pronti a beneficiare di maggiori investimenti e di una maggiore domanda di esportazioni. Il Cile detiene circa il 21% delle riserve globali di rame.