Stando a quanto emerge dai dati forniti dalla società di consulenza Gea Iberia, l’olio di oliva parlerà sempre più spagnolo, tanto che nella campagna 2016/2017, circa la metà dell’olio di oliva proverrà dal Paese iberico.
A ricordarlo è una ricerca condotta dalla società Gea Iberia, secondo cui nella prossima campagna la produzione mondiale dei 47 Paesi produttori di olio di oliva fiorerà quota 3 milioni di tonnellate (ovvero, 2.993.600 tonnellate), e di questi ben 1,5 milioni di tonnellate proverranno dalla Spagna, che incrementerà di circa 9 punti percentuale la sua produzione rispetto alla precedente campagna 2015/2016.
La produzione mondiale scenderà invece dell’8 per cento, garantendo dunque alla Spagna la possibilità – grazie alla sua controtendenza – di accrescere ancora il suo peso in ottica internazionale. Principale colpa di questo calo nella produzione mondiale è purtroppo ascrivibile proprio all’Italia, che insieme alla Grecia sono i due principali produttori a manifestare una flessione del raccolto di olive.
Ancora, i dati di Gea Iberia sostengono che di tutto l’olio della campagna 2016/2017, 2,338 milioni di tonnellate saranno europee, 237 tonnellate proverranno dall’Africa, 277 tonnellate dall’Asia, 60 mila tonnellate dall’America e 20 mila tonnellate dall’Oceania.
Insomma, l’olio di oliva mondiale parlerà sempre più spagnolo. Nella speranza che, almeno per quanto concerne i nostri produttori, la prossima campagna 2017/2018 possa essere più positiva, e in grado di riservare maggiori soddisfazioni alla prelibata produzione italiana di uno dei condimenti made in Italy più apprezzati al mondo.