Il trading online ha capovolto il mondo dei mercati finanziari permettendo a tutti, più o meno, di entrare in contatto diretto con una realtà decisamente profittevole se affrontata con lo giusto spirito e con la consapevolezza che investire non è un gioco né una scommessa, bensì un impegno serio e costante da curare con dedizione.
Fare trading vuol dire entrare in un contesto semantico nuovo per molti, perché il gergo tecnico non è immediato e va appreso nel tempo e con lo studio.
In questo articolo vi parlerò dei ‘derivati’, strumenti finanziari di cui potreste aver sentito parlare…e certo se vi interessa il trading dovete per forza averne letto qualcosa in giro. Per qualcuno, magari, sarà ostico ancora questo “linguaggio” e all’impatto con il termine ‘derivati’, non verrà subito alla mente di cosa si parli.
Per tutti quelli che hanno intenzione ed interesse ad approfondire l’argomento del trading online rimando a questo testo molto interessante http://www.miglioriforexbroker.com/trading-online.php, dove vengono affrontati in modo molto semplice fondamenti del trading online.
Cosa sono i derivati?
I derivati sono degli strumenti finanziari diffusi sui mercati di capitali negli ultimi anni e con un ruolo di grande importanza nel comparto economico globale. I derivati hanno la caratteristica di essere titoli senza un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore – e da qui il termine ‘derivati’ – da altri prodotti finanziari, ovvero da beni reali alla cui variazione di prezzo essi sono agganciati.
‘Sottostante’ o ‘asset’ in inglese è invece il termine che definisce il titolo o il bene la cui quotazione imprime il valore al derivato.
I derivati possono avere una finalità speculativa oppure svolgere un ruolo di copertura dal rischio di mercato.
Sui mercati finanziari, tuttavia, i derivati hanno preso piede a pieno titolo come strumento di speculazione.
Ogni derivato si fonda su una previsione sul trend futuro di uno specifico indice di prezzo, come ad esempio tassi d’interesse, quotazioni di titoli, tassi di cambio tra valute diverse, prezzi di merci o di materie prime, etc.
Le caratteristiche del ‘derivato’
Il derivato è, in pratica, uno strumento finanziario che i trader possono acquistare sui mercati pur non avendo alcun rapporto diretto col titolo sottostante, pur non essendo coinvolti nell’operazione finanziaria che influisce sul valore del prodotto derivato.
Chi acquista un derivato investe (e scommette) sulle potenzialità di quel prodotto, ma se per caso l’operazione sottostante dovesse essere fallimentare per gli investitori, l’effetto di leva del derivato fa aumentare in modo esponenziale il rischio finanziario andando a stravolgere il mercato e producendo una crisi economica di portata internazionale.
I derivati in rapporto alla crisi finanziaria
Chi ha seguito gli eventi determinati dalla bolla finanziaria negli anni 2007/2008, sa bene di cosa stiamo parlando: dello scenario di finanza internazionale che si venne a delineare quando in molti scaricarono, tramite i derivati, le conseguenze della crisi su imprese ed enti pubblici, con delle ripercussioni notevoli anche sui bilanci dell’intera collettività.
Negli ultimi anni i rapporti tra banche e imprese ed enti pubblici, sono stati condizionati dalla diffusione dei cosiddetti ‘swap’, una categoria di prodotti derivati, conosciuti proprio come strumenti di copertura dai rischi di mercato. Ma le criticità sorte in seguito a questo fenomeno, sotto gli occhi di tutti, sono state legate al fatto che la negoziazione dei prodotti swap venduti ai clienti delle banche è avvenuta spesso e volentieri nel circuito di mercati non regolamentati.
In pratica sono stati venduti da parte delle banche prodotti derivati privi di quegli elementi standard stabiliti dalle autorità competenti di mercato, ed a condizioni decise solo dalle sole banche che hanno potuto decidere in autonomia fattori determinanti ogni operazione di investimento: sottostante, scadenze di negoziazione, movimenti minimi dei prezzo, il moltiplicatore in euro, i prezzi di chiusura, i prezzi finali per il regolamento etc… In queste condizioni chi non ha competenze tecniche necessarie ha sottoscritto derivati critici, che hanno messo in discussione le proprie finanze.