Il Fondo Monetario Internazionale ha rincarato ulteriormente la dose sulla possibilità che il Regno Unito possa abbandonare l’Unione Europea. Un’uscita che metterebbe fine alla permanenza dell’oltre Manica in un club in fase di allargamento, nel quale faceva parte da 43 anni, e che potrebbe mettere Londra con le spalle al muro. Nell’ultimo intervento, infatti, l’ente internazionale ha ammonito severamente che un voto positivo il 23 giugno farebbe scivolare il Regno Unito in una recessione, con conseguenze economiche che sarebbero molto negativo e sostanziali. In ogni caso, il Fondo Monetario Internazionale ha poi precisato che, naturalmente, la decisione spetta agli elettori, e che qualsiasi sarà la scelta della cittadinanza, sarà comunque ben rispettata.
Si noti, in tal proposito, che il Fondo ha ritardato un giorno nel rilasciare il documento per rispetto verso quanto accaduto alla deputata laburista Jo Cox, assassinata giovedì scorso da un nazionalista estremista. Nel presentare il documento il numero 1 del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ha espresso le condoglianze dell’ente e dei suoi dipendenti alla famiglia della giovane politica laburista, aggiungendo poi che se la Gran Bretagna deciderà di rimanere nell’Unione Europea, potrebbe conquistare una crescita economica dell’1,9 per cento grazie al rilancio che conseguirebbe alla ritrovata stabilità. Di contro, se dovesse uscire dall’Unione Europea, tale decisione scatenerebbe una instabilità e una incertezza che avrebbero effetti immediati, con una flessione del Pil che potrebbe scendere in zona negativa, e condurre a una recessione di 0,8 punti percentuali nel corso del 2017.