Non sono certamente positivi gli ultimi aggiornamenti relativi all’andamento dei non performing loans iscritti nei bilanci degli istituti di credito nazionali. Stando a quanto afferma l’Associazione Bancaria Italiana, le banche italiane hanno chiuso il 2016 con 86,9 miliardi di euro di sofferenze nette, con il mese di dicembre che dunque ha confermato una crescita rispetto a quanto era stato riscontrato a novembre. Di contro, la dinamica degli impieghi, peraltro aggiornata già alla fine del mese di gennaio del nuovo anno, ha ribadito il trend positivo.
Più nel dettaglio, secondo i dati ABI a gennaio 2017 i prestiti alle famiglie e alle imprese sono aumentati su base annua dell’1,1 per cento, dando pertanto seguito a una accelerazione rispetto al +0,9 per cento del mese precedente. I prestiti complessivi, ovvero l’importo che somma sia l’ammontare dei prestiti effettuati al settore privato che quelli relativi alla Pubblica amministrazione, sono invece saliti dello 0,67 per cento su base annua a gennaio, dallo 0,40 per cento del mese precedente.
Spostandoci invece sul lato della raccolta, il dossier dell’Associazione afferma come i depositi a fine gennaio sono aumentati del 3,74 per cento anno su anno (cioè, riferito allo stesso mese di gennaio dell’anno precedente), mentre sarebbe diminuita del 17,7 per cento la raccolta tramite obbligazioni. Il rapporto tra le sofferenze nette sugli impieghi totali è così risultato pari al 4,89 per cento alla fine del mese di dicembre 2016, contro il 4,91 per cento che erano stato rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente, denotando così una sostanziale stabilità, e lo 0,86 per cento che invece l’ABI aveva riscontrato poco prima dell’inizio della crisi ancora in atto.