La cravatta è ormai divenuta un accessorio estremamente versatile, e a dimostrarcelo v’è il fatto che oggi giorno non sia più raro ammirarla addosso ad una donna, né vederla abbinata ad un outfit piuttosto casual. Insomma, la cravatta (e soprattutto saper fare il nodo alla cravatta) va considerata a tutti gli effetti una pietra miliare della nostra vita relazionale; un fattore a cui non possiamo proprio sottrarci se l’intenzione è quella di apparire esteticamente impeccabili.
Proprio per questo riteniamo utile ricordare quale tipo di cravatta utilizzare nei vari contesti del vivere quotidiano e per quale tipologia optare nel caso in cui dovessimo presentarci ad un evento di particolare rilievo.
Se dobbiamo semplicemente sfoggiare la cravatta nel nostro ambiente di lavoro, magari in ufficio e con una frequenza che va sostanzialmente a ripetersi giorno dopo giorno, il tipo di cravatta più adatto è senza dubbio quello in seta passe-partout così come è di buon gusto mostrare un accessorio il cui tono si adatti con il colore della camicia. L’ambito di lavoro passa dal quotidiano ad una giornata di particolare importanza (come nel caso di un colloquio d’affari)? In tal caso teniamo a mente che la cravatta diventa simbolo dell’azienda che rappresentiamo: nessuna fantasia in particolare e toni neutri vanno per la maggiore.
Diverso è il caso di un colloquio di assunzione, occasione per la quale ci si aspetta dal candidato un abbigliamento sobrio e proprio per questo munito di una cravatta scura e neutra.
Veniamo ora agli eventi in pieno stile cerimoniale: per matrimoni, battesimi, anniversari, comunioni ed occasioni varie c’è in realtà un’ampia possibilità di spaziare su toni, fantasie e tessuti di vario tipo purché si mantenga un certo stile di fondo. Cero è però, che i colori chiari siano di gran lunga consigliati a quelli scuri.