Sempre più inghiottiti nella profonda dicotomia attuale “dentro/fuori”, “connessi/disconnessi”, “social/anti-social”, gli individui hanno perso i punti di riferimento del passato. In una società in corsa e distratta la comunicazione pure si trasforma e si fa più sfuggente, superficiale, si riduce tutto al minimo. Ed in questo minimo spazio occorre riuscire a dire ogni cosa e nel migliore dei modi. Un errore, una sfaldatura risultano spesso fatali. L’ansia, dunque, sale e si fa invalidante. Sempre molte più persone lamentano l’incapacità di parlare in pubblico serenamente, costrette come sono nella morsa della cosiddetta “fobia sociale”.
L’ANSIA SOCIALE DI COMUNICARE IN PUBBLICO
E’ una forma di fobia sociale quella che ormai dilaga e non permette più di costruirsi un tessuto di conoscenze ed amicizie, fondamentale per il benessere di ognuno. Dalle relazioni passa la crescita di sé, la costruzione della propria identità, la capacità di affrontare le sfide del quotidiano, il benessere personale insomma. Non a caso il filosofo greco Aristotele, sin dal IV secolo a.C., scriveva che “l’uomo è un animale sociale”.
Alla base dell’ansia di parlare in pubblico, come riportato anche da Riccardo Agostini sul suo sito, vi sono due fattori ben distinti che agiscono fortemente:
- Le convinzioni condizionali
- I pensieri automatici, negativi e catastrofici
Si tratta di atteggiamenti e pensieri disfunzionali. Le convinzioni condizionali, sono forme di pensiero rigide ed ansiogene. Seguono lo schema: “Se…allora”, ovvero, “Se mentre sto parlando sbaglio espressione allora tutti penseranno che sono uno stupido”, “Se sbaglio la consecutio temporum, allora penserà che sono un ignorante”. Le convinzioni condizionali sono incrostate esattamente come lo sono certe insicurezze maturate nel tempo, spinti e sommersi come siamo dal forte senso del dovere e della smania di perfezione.
I SINTOMI DELL’ANSIA SOCIALE E GLI ESERCIZI UTILI A COMBATTERLI
Dalle convinzioni condizionali si generano i pensieri automatici negativi e catastrofici, artefici di paurose rappresentazioni di se stessi. Le conseguenze sono più o meno le stesse per tutti: ci si irrigidisce, concentrandosi esclusivamente sul male, sotto il controllo ossessivo dei propri gesti e delle proprie parole. Subentrano dunque i sintomi: confusione mentale, tremore, vampate di calore, attacchi di panico, scarsa salivazione, eccessiva sudorazione, senso di svenimento, voglia di scappare.
Nel momento stesso in cui subentra quel terrore incontrollabile di parlare in pubblico, ossessionati come si è dai pensieri disfunzionali e catastrofici, si può fare (apparentemente) ben poco. Basta cominciare a respirare piano, col diaframma, poiché l’ansia spinge a portare il soggetto in apnea. Occorre concentrarsi sul respiro stesso, così facendo si sposta l’attenzione altrove e per un po’ il cervello è distratto da altro.
LA NECESSITÀ DI CONCENTRARSI SUL PRESENTE E SU SE STESSI
Cervello ed emozioni, si sa, spingono verso il basso l’individuo. Lo schiacciano sotto il peso dei pensieri negativi e dei sintomi che ne conseguono. Al di là di questi due tiranni c’è una dimensione differente, che riguarda il soggetto, più profonda, autentica, assolutamente avulsa da ansie e turbamenti. È il vero sé.
Non è impossibile arrivarci. Ci vuole un po’ di fiducia in se stessi, un po’ di pratica di ricerca e poi ci vuole la volontà di stare meglio. In altre parole, noi siamo nati per vivere il presente. Senza esser tormentati dal passato o dal futuro. Secondo gli schematismi negativi della nostra mente, passato e futuro rappresentano un giudizio ed una sfida enormi, cui non siamo chiamati a rispondere. Vivere il famoso “qui ed ora” significa aprirsi ad un differente stile di vita. Significa concentrarsi su se stessi, pur sapendo di non esser perfetti poiché in fondo nulla lo è.
Un altro esercizio utile, dunque, può essere quello di annotare le proprie priorità e gli ostacoli che a queste si oppongono, a partire dalle proprie paure e incertezze. Non sarà facile individuare subito ciò che è indispensabile per se stessi, ciò che si desidera profondamente, ma a via di provarci ci si aprirà di certo ad una nuova visuale e molte cose saranno più chiare, verranno tutte a galla, assieme al benessere ed alla capacità di parlare in pubblico. La regola è semplice: se con si è sereni con se stessi lo si è anche con gli altri.