Le loro citazioni, i loro pensieri, il loro modo di vivere e di riflettere. “Il filosofo – diceva Friedrich Nietzsche – deve essere la cattiva coscienza della sua epoca”, mentre il grande Aristotele sosteneva che la “Filosofia non serve a nulla, ma proprio perchè priva del legame di servitù essa è il sapere più nobile”.
Insomma, parliamo di uomini che hanno segnato la storia della filosofia e che, ancora oggi, a distanza di secoli o di pochi anni, sono al centro di studi e dibattiti del tutto attuali.
Proprio per questo motivo bisogna conoscere il pensiero di questi grandi pensatori. Perchè essere filosofo oggi vuol dire parlare di politica, di cinematografia, di Internet e di tutti gli argomenti più importanti.
Ma conosciamo meglio i grandi filosofi contemporanei della storia.
Jurgen Habermas
Il primo è uno storico e sociologo tedesco, gigante contemporaneo della riflessione politica e della critica alle forme di conoscenza oggettiva imposte dalla società. Ha scritto di etica, di diritto, di sociologia e di comunicazione, divenendo famoso in Italia e in ambito accademico con gli studi contenuti nel libro “Etica del discorso”, del 1985. Ha inoltre fondato una teoria che è anche pratica, studiando per molto tempo la forma di sapere più concreta che c’è, il linguaggio, cercando di individuarne le regole e valutarne l’importanza a livello sociale. Ultimamente ha pubblicato opere di politica internazionale come “L’Occidente diviso”, che parla della scissione che segna trasversalmente i paesi occidentali. Secondo il filosofo, questa scissione sarebbe provocata non dal terrorismo, ma piuttosto dalla politica degli Stati uniti che dopo l’11 settembre hanno ignorato del tutto il diritto internazionale.
Umberto Galimberti
Altra mente eccelsa tra i filosofi contemporanei è l’italiano Umberto Galimberti. Parla da sempre della necessaria compenetrazione di filosofia e psicologia, per non dimenticare che la filosofia è anche una teoria della vita, e nasce soprattutto così. Socrate andava nelle piazze e insegnava cosa è giusto, cosa è vero, cosa è buono e cosa è bello, come si conduce la vita secondo criteri di correttezza e serietà. Per Galimberti la filosofia nasce dalla problematizzazione dell’ovvio, ovvero dal fatto che non accettiamo quello che c’è, perchè se accettassimo quello che c’è, diventeremo pecore, un gregge. La filosofia, per Galimberti, svolge un ruolo importante, non perchè sia competente in qualcosa, ma semplicemente perchè non accetta un qualcosa.
Umberto Eco
Tra i grandi filosofi contemporanei come non citare il grande Umberto Eco, il Professore. Si tratta di una delle personalità più famose dell’età contemporanea, anche solo per gli straordinari romanzi che sono diventati, di diritto, dei veri e propri classici della letteratura mondiale. Un esempio è romanzo “Il nome della rosa”, tradotto in 47 lingue e venduto in trenta milioni di copie.
La sua sterminata bibliografia lo fa entrare a buon diritto nella definizione di filosofo come amante del sapere in ogni sua forma, anche se in tempi recenti è tornato a far discutere: in occasione della laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei Media” a Torino, dove nel 1954 si è laureato in Filosofia, il suo discorso è suonato estremamente critico nei confronti del popolo del web. Per Eco i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.