Molto negative sono state le recensioni film del nuovo di Federico Moccia “Universitari- Molto più che amici”. Un film che secondo alcuni ha fatto rimpiangere le sdolcinatezze di “tre metri sopra al cielo”. Il regista infatti dopo il 30 milioni di euro incassati dai vari film Tre metri sopra al cielo, Ho voglia di te, scusa ma ti chiamo amore, scusa ma ti voglio sposare e Amore14, film che tutti quanti quotidianamente possono essere cestinati, con quest’ultimo film ha decretato la fine della sua carriera come regista, che si credeva già finita nel 2009 con il fallimento di Amore14. Il film è uscito il 26 Settembre 2013.
Il film narra delle vicende svolte in una ex clinica, villa gioconda dove una signora affitta in nero a tre studenti universitari Carlo, Alessandro e Faraz, la padrona di casa decide però di affittare l’appartamento anche a delle studentesse Francesca,Giorgia ed Emma, i ragazzi diventano così un’invidiabile famiglia allargata. Nascono nuovi amori, non a caso ci sono tre ragazzi e tre ragazze nella casa. Ciascuno deve trovare la forza di spiccare il volo e superare le paure di quei anni difficili.
Il film è totalmente surreale, narra di un’università che non esiste, la vita degli studenti universitari non è quella raccontata nel film, quella narrata è fantascienza. Ogni giorno gli studenti universitari si devono dare da fare nello studio e cimentarsi nelle faccende domestiche, contare i soldi per ritrovarsi con i conti.
Moccia descrive un mondo pieno di cliché amplificati da orrendi luoghi comuni cadendo nel banale.
Cerca di dar giustizia ai tempi di cambiamento inserendo Faraz, un ragazzo Iraniano che ha paura di tornare in Iran cerca di essere il cambiamento ma lo esemplifica troppo e il personaggio diventa un banale stereotipo.
I dialoghi scritti da Ilaria Carlino e dallo stesso Moccia sono la parte più banale, surreale e artefatta della pellicola. Le frasi impiegate sono interpretate dai personaggi come perle di saggezza, frasi fatte, sentite e risentite diventano parole armi efficaci contro le avversità della vita.
È il peggior film di Moccia, il surrealismo e l’inverosimile regnano, non c’è uno spiraglio di verità.
Con questo film ha fatto letteralmente a pezzi i giovani studenti universitari.
I protagonisti sono veri e propri stereotipi si comprende subito chi sono, che scelte faranno e cosa saranno, la trama si perde nel solito e scontatissimo intreccio amoroso, viene dato per scontato il rapporto con la famiglia, la difficoltà di scegliere la strada della propria vita, la fiducia in se stessi nel film non sono proprio presenti, in questa maniera ha fatto letteralmente a pezzi i giovani universitari, quelli veri.
Infine Moccia non poteva scegliere colonna sonora migliore stupido di Alessandra Amoroso.