Cosa lega le assicurazioni alla richiesta di un mutuo? La risposta è solo una, e si chiama Jobs Act. La riforma ha mandato nel pallone molti istitui di credito, e un giornalista di Repubblica ha provato ad utilizzare le nuove “tutele crescenti” per chiedere un mutuo. Ciò che è emerso è quasi al limite della follia.
La situazione è semplice: lei ha 30 anni, fa la grafica ed ha un vecchio contratto a tempo indeterminato da 1200 euro al mese. Lui, invece, ha la stessa età ma fa il geometra con un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti appena firmato, e 1.600 euro al mese e tredicesima.
La coppia ha intenzione di comprare una casa da 200mila euro individuata in un quartiere della semiperiferia milanese, e chiedono “solo” il 65 per cento del valore della casa (il massimo è l’80), puntando su un mutuo della durata di 25 o 30 anni. Condizioni ottimali sulla carta, ma non in banca. Già, perchè molti istituti di credito sono rimasti confusi dai termini “tutele crescenti” oppure “nuovo contratto a tempo indeterminato senza articolo 18”.
Frasi che, in realtà, spaventano, anche senza sapere il significato. Ciò che emerge dall’inchiesta di Repubblica (solo per sintetizzare) è una situazione davvero confusionaria: vediamo perchè.
La direttrice di Bnp Paribas, onestamente, ammette:“Ci rientrate in teoria, ma il problema è il contratto da 1.600 euro: credo non faccia cumulo, servirà un garante”. In casa Unicredit, invece, non sanno dove voltarsi, ma danno un filo di speranza: “Facciamo la scheda, va bene se parto con i dati della ragazza?”. Ovvero con lo stipendio più basso, ma ancora garantito.
Passiamo, poi, alla Monte dei Paschi dove, l’impiegato, dopo una lunga premessa, candidamente ammette: “Serve uno storico per far acquisire peso alla pratica, se tornate fra 3 o 6 mesi con le buste paga del nuovo contratto è meglio”. Qui, ovviamente, la domanda è d’obbligo: cosa torno a fare se poi la casa l’hanno già venduta a qualcun’altro?
Insomma, alla fine della fiera, i due giovani utilizzati per l’inchiesta dopo aver girato vari istituti di credito si ritrovano di fronte alla Deutsche Bank, l’unica che ha dato una certezza e un consiglio. Già, perchè l’impiegato non nota nulla di strano nel contratto del ragazzo (è pur sempre un tempo indeterminato). Ma azzarda un consiglio: “Comunque vedrete, nei prossimi mesi il costo dell’assicurazione contro la perdita di lavoro schizzerà. Fatela ora finché il prezzo è umano”.