Da pochi giorni sono state rese note diverse statistiche sul settore immobiliare, sia per l’Italia che per l’estero. Con questi dati si può fare un quadro della situazione per quello che ci riguarda, e in confronto al mercato globale.
Ultimamente si è parlato molto di ripresa economica del nostro paese, ma anche gli ultimi dati dell’ISTAT sull’occupazione hanno mostrato che non c’è settore con dei dati così negativi come quelli dell’edilizia. Nel primo trimestre di quest’anno si è verificato un -8% per quello che riguarda i lavoratori dipendenti ed un più generico -5% per tutti i lavoratori del settore. Il presidente dell’Ance(Associazione Nazionale Costruttori Edili) nelle sue dichiarazioni ha fatto notare come questo dato vada quindi a contrastare quei primi segnali positivi sulle compravendite di immobili, poiché le imprese di costruzioni sono in calo e il settore è tutt’altro che fuori pericolo.
A differenza dell’Italia, afferma Remax (una delle agenzie immobiliari più diffuse in tutto il mondo) con i suoi dati, paesi in tutto il mondo mostrano una ripresa più sostanziosa. Solo per fare un esempio, il mercato statunitense è da due anni che mostra segnali di crescita, con un aumento delle vendite dell’11% nell’ultimo mese. Nelle compravendite di Aprile inoltre, anche il prezzo medio è aumentato del 6% circa, e solamente due aree metropolitane su 52 non hanno mostrato segnali di crescita.
A confermare questi dati sono le statistiche che attestano la propensione degli italiani ad investire nel mattone all’estero. Negli ultimi due anni la ricerca e la compravendita di case al di fuori dei confini è aumentata dell’11%, una cifra davvero importante. Le mete più ricercate sono quelle che da sempre attirano capitali come Londra, New York e Berlino, e accanto a queste, nuove mete si stanno ritagliando spazi sempre più importanti nel mercato. Tra queste ci sono molti paesi caldi, come ad esempio il Messico, che grazie ad un vantaggiosissimo regime fiscale (progettato apposta per attirare capitali) sta guadagnando posizioni, la Turchia, la Costa del Sol spagnola e le isole Canarie. Non solo acquisti per puro investimento però, ma anche per un utilizzo personale futuro. Sì, perché la novità è acquistare in questi ultimi paesi citati per trasferirsi una volta raggiunta la pensione, e non quindi per puro guadagno o per un immediato trasloco.