Ogni volta che si forniscono informazioni al pubblico su un evento, un prodotto o un servizio, si sta facendo advertising, spesso erroneamente tradotto con il termine “pubblicità”. Un pezzo di advertising, un annuncio, ha come principale obiettivo far sì che il pubblico voglia comprare ciò che viene promosso. Ma non solo: per esempio, si può utilizzare l’advertising anche per far sì che il pubblico si formi un’opinione sulle cose, non necessariamente legato all’acquisto.
Per esempio, una pubblicità potrebbe cercare di far credere al pubblico che un’azienda tratta bene i suoi lavoratori mentre, in realtà, non è certo ai primi posti per la qualità dell’occupazione. Un’altra pubblicità potrebbe cercare di convincere gli elettori a scegliere un certo candidato alla prossima tornata elettorale.
Caratteristiche dell’advertising
Gli annunci dell’advertising appaiono quasi ovunque: si trovano su giornali e riviste, appaiono in televisione, alla radio e su Internet e non solo. Gli annunci sono anche affissi come cartelli in tutti i tipi di luoghi pubblici, potendo così raggiungere un pubblico volta per volta diverso, a seconda di quelle che sono le valutazioni effettuate dal marketer.
Il meccanismo alla base di questo funzionamento è semplice: quando gli inserzionisti vogliono che molte persone vedano o sentano i loro annunci, pagano i media per farli pubblicare o trasmettere. I giornali e le riviste pubblicano, o stampano, gli annunci tra i loro articoli. Le reti televisive e radiofoniche trasmettono, o fanno ascoltare, gli annunci durante i loro programmi. Anche i siti web, gli autobus, i cinema e molti altri luoghi mostrano annunci in cambio di denaro: qualsiasi sia il canale in cui gli annunci dell’advertising vengono veicolati, il funzionamento alla base è sempre il medesimo.
Il controllo della pubblicità
Gli inserzionisti sono regolamentati, o controllati, in diversi modi. Per esempio, per tutelare i destinatari dei messaggi di una politica di advertising, il legislatore di norma approva leggi per assicurarsi che gli annunci siano veritieri e non offendano i consumatori. Inoltre, i media di solito stabiliscono le proprie regole che gli inserzionisti devono seguire.
Storia della pubblicità
I cartelli sono stati la prima forma di pubblicità. Già migliaia di anni fa le persone creavano cartelli scritti a mano per pubblicizzare i loro beni e servizi. L’invenzione della stampa nel 1400 ha ampliato questo tipo di pubblicità: i commercianti potevano stampare decine di manifesti e volantini uguali per pubblicizzare ciò che vendevano. Nel 1600 e 1700 i giornali apparvero in Europa, nelle Americhe e in Giappone. La pubblicità divenne quindi ancora più diffusa.
Oggi la pubblicità è una parte importante delle attività commerciali in tutto il mondo e non è certo raro che le principali corporate spendano centinaia di milioni di dollari all’anno solo per la pubblicità e altre forme di marketing.
Grazie alle nuove tecnologie, rileviamo come buona parte degli annunci di advertising siano oggi concentrati sui media più innovativi e digitali: l’investimento dell’advertising online, come quello veicolato sui motori di ricerca e sui social media, è sempre più predominante nei budget delle aziende che hanno rinnovato i propri fondi da destinare alla promozione.