La moringa è una pianta facilmente individuabile nelle zone tropicali ed equatoriali del mondo. Anche se il termine si riferisce in realtà a un gruppo di specie ancora in fase di definizione, ci si suole riferire a una pianta interamente commestibile (foglie, fusto, semi e radici possono essere facilmente consumate), in fase di crescente diffusione in Italia. Ma quali sono le sue principali caratteristiche benefiche per l’organismo?
Stando a quanto suggeriscono gli studi, la moringa è una rilevante fonte di energia (grazie al suo alto tenore di ferro e di amminoacidi), favorisce la digestione e mantiene sotto controllo il peso.
Secondo i principali sostenitori di questo “super food”, avrebbe anche un’azione antinfiammatoria, antiossidante, anti-cancro, epato e neuroprotettiva. Può inoltre essere utile per poter mantenere sotto controllo i grassi e gli zuccheri. Dispone di una buona dose di triptofano, in grado di favorire il sonno, ed ha un elevato contenuto di proteine, anche quelle generalmente contenute in cibi animali (divenendo così utile per le diete vegetariane e vegane), così come vitamine C, A, E, antiossidanti e sali minerali.
Anche in virtù di quanto sopra, la pianta, in polvere, viene spesso trovata all’interno di integratori alimentari. Dai suoi semi è invece possibile ottenere un olio che, in pratica, non irrancidisce e può essere utilizzato sia come condimento sia per la cura e la bellezza dei capelli.
Ma tutti questi benefici sono veri o sono dei falsi miti? In linea di massima, la moringa non ha particolari controindicazioni, come ci dimostrano diversi studi, a eccezione delle radici, che devono essere assunte con moderazione. Ricordate infatti che la moringa contiene spirochina, un alcaloide, che potrebbe interferire con il buon funzionamento del sistema nervoso. La pianta contiene inoltre buone dosi di acido fitico, una sostanza che non deve essere assunta da parte di chi soffre di osteopenia e/o osteoporosi.