Quando guardiamo un grafico di analisi tecnica, una delle informazioni che salta maggiormente all’occhio è legato alla presenza dell’evoluzione dei prezzi. In realtà, oltre ai prezzi, i grafici a barre mostrano spesso anche il volume o il numero di azioni / strumenti finanziari che sono state scambiate durante il periodo di tempo rappresentato da ogni barra.
Su un grafico giornaliero, pertanto, il volume degli scambi mostra il numero totale di azioni scambiate per tutto il giorno. Per convenzione, il volume è indicato come una barra separata, e di solito viene mostrato direttamente sotto il grafico dei prezzi.
Si tratta di un dato non certo sottovalutabile. Il volume (il numero di azioni vendute) viene infatti prevalentemente utilizzato come indicatore di conferma. In altri termini, se una barra dei prezzi mostra un’attività rialzista, tale trend di rialzo dei valori di mercato dello strumento finanziario potrà essere o meno confermato da un volume di trading superiore alla media. Tuttavia, il trend rialzista potrà diminuire di forza se il volume degli scambi è inferiore alla media.
Il volume è utilizzato anche per valutare la partecipazione in un titolo da parte di operatori istituzionali. Appare infatti evidente che se il volume degli scambi è particolarmente sostenuto, potrebbe indicare che i grandi investitori istituzionali – fondi comuni di investimento, fondi pensione, compagnie di assicurazione, fondi speculativi e altri ancora – sono particolarmente attivi nell’ordinare operazioni di acquisto o di vendita di un’azione.
Quando i prezzi aumentano e il volume è forte, di solito si può dunque dedurre che le istituzioni stanno accumulando posizioni nella categoria di tale stock. È vero però anche il contrario. Quando i prezzi scendono e il volume degli scambi è alto, gli enti di grandi dimensioni possono essere posizioni di liquidazione. Le variazioni di prezzo a basso volume sono meno significative, almeno da un punto di vista tecnico, rispetto a grandi volumi.