La Cina vuole realizzare un sole artificiale, un oggetto a forma di ciambella che potrebbe aiutare a generare energia pulita in maniera potenzialmente illimitata. Peccato solo che questi ambiziosi piani si stiano facendo estremamente complessi, e che non tutti gli aspetti precedentemente preventivati si stiano concretamente traducendo in possibile realtà.
In particolare, gli scienziati che si stanno occupando dell’ambizioso progetto del gigante asiatico questa settimana hanno annunciato che il reattore sperimentale avanzato superconduttore Tokamak (EAST) potrebbe aver raggiunto la temperatura di 100 milioni di gradi Celsius. Ovvero, ancora più caldo del Sole (vero). Si tratta di un nuovo record per la potenza di fusione – e potrebbe essere la chiave per generare energia pulita senza limiti in misura ancora più efficace e più efficiente di quanto finora sia stato preventivato.
I reattori Tokamak sperano di generare energia di fusione da un plasma intrappolato in un campo magnetico – ma la chiave per accendere la fusione di atomi di idrogeno in atomi di elio è in realtà la portata della temperatura. Il raggiungimento da parte del reattore EAST di particelle cariche di potenza riscaldante fino a 100 milioni di gradi Celsius potrebbe dunque essere una pietra miliare sulla via dello sviluppo di centrali a fusione.
Ogni reattore nucleare attualmente in funzione sulla Terra è un reattore a fissione – che utilizza l’energia rilasciata quando atomi pesanti come l’uranio decadono in atomi più piccoli, un processo simile a quello utilizzato nelle prime armi nucleari, mentre il nuovo progetto potrebbe comportare una vera e propria innovazione di difficile paragone rispetto agli attuali livelli tecnologici raggiunti.
Di fatti, sottolinea Italiaweb.net, un reattore a fusione funziona in modo opposto al reattore a fissione, raccogliendo l’energia rilasciata quando due atomi più piccoli si uniscono, rilasciando piccole particelle in rapido movimento ancora più ridotte degli atomi. Tuttavia, per farlo, le aziende devono trovare un modo per raccogliere energia da un plasma che raggiunge milioni di gradi Celsius: un ostacolo che ha sfidato i ricercatori per decenni, e che ora sembra essere improvvisamente più vicino da superare.
Bisognerà altresì comprendere se il sole artificiale subirà cambiamenti nella forma e nelle dimensioni nei prossimi mesi. Per il momento, il Tokamak è un dispositivo che è alto 11 metri, ha un diametro di 8 metri e ha un peso di 360 tonnellate. Al suo interno dispone di potenti magneti a forma di ciambella, e un anello che invece contiene gli isotopi pesanti dell’idrogeno, il deuterio e il trizio. Gli isotopi vengono riscaldati in virtù dell’applicazione di potenti correnti elettriche, perdendo gli elettroni e formando un plasma di ioni di idrogeno.
Un processo complicato, in tali specificità, che per gli esperti di tutto il mondo rappresenta il futuro energetico, considerato anche che, contrariamente a quanto avviene con la fissione nucleare, non produce pericolosi rifiuti radioattivi, ma determina come elemento di scarto principale di reazione gli atomi di elio. Un lavoro che comunque non è affatto finito: il prossimo step sarà quello di realizzare un campo di prova per l’ITER, il prossimo esperimento della fusione nucleare.