Sono tre i decreti attuativi che il Consiglio dei Ministri ha appena approvato: tre decreti attuativi in materia di delega fiscale, fatturazione elettronica tra privati, internazionalizzazione delle imprese e norme in materia di certezza del diritto. I decreti sono ora al varo delle Commissioni Parlamentari.
Tra i tanti temi affrontati, il decreto riprende anche l’argomento dell’adempimento collaborativo per imprese con oltre 10 miliardi di fatturato. Al centro delle nuove disposizioni, la semplificazione dello scambio d’informazioni con l’amministrazione fiscale, in modo tale da individuare le controversie e dare il via a una procedura facilitata, con il patrocinio dell’Agenzia delle Entrate.
Sulla fatturazione elettronica si è espresso il Ministro Padoan, che ne ha riconfermato il carattere non obbligatorio ma, al contempo, ha voluto sottolineare la riduzione dei tempi d’accertamento, che di certo costituirebbe un notevole vantaggio per le imprese.
L’intento di diffondere il sistema di fatturazione elettronica tra i privati rimane quello d’incentivare la semplificazione nella trasmissione dei documenti fiscali. Allo scopo, il decreto prevede l’esclusione dall’adempimento dello spesometro e del modello Intrastat.
Il processo di adeguamento avverrà in maniera graduale, con applicazione definitiva del sistema previsto per il 1° gennaio 2017. Già dal 1° luglio 2016, i titolari di Partita IVA potranno già iniziare a prendere confidenza con il nuovo sistema, iniziando a emettere, trasmettere e conservare fatture elettroniche direttamente sul server dell’Agenzia delle Entrate.
Rimane fissato il limite del 1° gennaio 2017 per scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico. Lo schema del decreto dà di fatto attuazione all’art. 9 della delega fiscale, che prevede l’adeguamento del sistema di fatturazione a partire proprio dal 1° gennaio 2015.
Il passaggio al sistema telematico prevede, come già sottolineato, l’abolizione di alcuni obblighi comunicativi. Tra questi, il già citato spesometro, che contiene tutte le operazioni utili ai fini IVA, e tutte le operazioni effettuate con Paesi presenti sulla Black List. Abolite, in maniera contestuale, anche tutte le comunicazioni relative al servizio Intrastat, per beni acquistati e ricevuti nell’ambito di scambi intracomunitari.
Il decreto rivede anche i tempi di rimborso IVA, fissato a tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale per tutti coloro che decideranno di adeguarsi al nuovo sistema di fatturazione elettronica, anche in assenza dei requisiti previsti all’Art. 30 del DPR 633/72.
La fase di adeguamento, iniziata il 31 marzo scorso con l’obbligo di emettere fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione, ha lo scopo di estendere il provvedimento anche tra i privati. Per questa ragione, già dal 1° luglio 2016, il sistema di emissione e trasmissione di fatture elettroniche diventerà gratuito anche verso i privati. Per alcune categorie di contribuenti, specificate dalle prossime bozze del decreto, sarà gratuito anche il sistema di conservazione digitale.
Dal 1° gennaio 2017, saranno quindi i contribuenti a scegliere se avvalersi del sistema di fatturazione elettronica oppure no. L’invio telematico, come nel caso dei documenti fiscali verso la Pubblica Amministrazione, l’apparato di trasmissione sarà veicolato dal sistema d’interscambio dell’Agenzia (Sdi). La scelta dell’opzione ha carattere irrevocabile per quattro anni, con tacito rinnovo ogni 5, laddove il contribuente non abbia provveduto a presentare domanda di revoca.
La condizione dei contribuenti che effettuano cessioni di beni al minuto è invece disciplinata dall’art. 22 del DPR 633/72, con facoltà di memorizzare e trasmettere, ancora dal 1° gennaio 2017, tutti i corrispettivi giornalieri derivanti dalla propria attività. Il provvedimento estende quindi la possibilità di avvalersi del sistema telematico, in un primo momento previsto per la grande distribuzione e i gruppi d’impresa, anche ai piccoli contribuenti.
La fatturazione elettronica, diffusa ad ampio raggio, consentirà dunque di mandare in soffitta il vecchio scontrino fiscale, che varrà comunque come documento comprovante l’acquisto di un determinato bene. È previsto un sistema di assistenza online per tutti i contribuenti minori che scelgano di avvalersi del sistema di fatturazione elettronica. Obbligatoria, invece, l’adesione al nuovo sistema telematico per i titolari di distributori automatici.