Quasi tutti i programmi che forniscono i segnali di trading con le opzioni binarie funzionano allo stesso modo:
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Ad ogni asset viene associata una direzione del segnale (call o rialzista; put o ribassista). Gli asset sono rappresentati da indici, materie prime o commodities, azioni, valute.
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Tale direzione di segnale è caratterizzata da un diverso livello di forza o affidabilità sulla base anche del colore (rosso, arancione, verde).
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Ogni segnale viene fornito con una cadenza precisa stabilita dal broker o piattaforma di opzioni binarie (ad es. ogni 15 minuti)
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Il trader ha la possibilità di visionarlo anche attraverso e-mail alert
I segnali di trading vanno combinati anche con gli altri approcci usuali al contesto del trading binario, nei termini dell’analisi tecnica e strategica (medie mobili, oscillatori, stocastici). Uno dei modi migliori per capire come usare i segnali di trading per opzioni binarie è consultare il sito SegnaliOpzioniBinarie.net.
Non è possibile prendere in considerazione solo i segnali senza dare anche un’occhiata a ciò che scaturisce dal mercato, come informazione “viva” (i prezzi passati, correnti e presunti, sulla base dei rumours di mercato last minute).
Non tutti i broker propongono un software che analizzi i segnali di trading ma alcuni di essi (ad es. Optionfair) sono loro a dare indicazioni, senza alcun software integrato in piattaforma, sulla direzione dei segnali di trading. Quindi, emergerà l’andamento del trend di mercato sulla base delle indicazioni degli analisti e sulla scorta del calendario economico (notizie a 3 tori o meno importanti e loro presunto effetto sulle quotazioni di mercato).
L’ingresso tattico sul mercato e la scelta del momento per entrare nel mercato non lo può decidere il software di segnali ma siamo noi a dover captare il momento giusto per entrare nel mercato, a seconda che il trend direzionale è previsto al rialzo o al ribasso. In che senso? Difficilmente l’andamento dei prezzi di un asset è totalmente lineare ma potrebbe presentare dei swing di “rimpallo” o di ritorno. Se abbiamo la sfortuna di capitare, nel mentre viene processato il nostro ordine (ciò certamente dipende anche dalla nostra linea adsl, anche se solitamente l’ordine viene eseguito immediatamente) proprio durante una fase laterale intra-day che devia dalla traiettoria principale dei prezzi, di conseguenza, malgrado siamo propensi a puntare rialzista, capitiamo in un livello di prezzo, non il più basso a livello intra-day. D’accordo che entro la scadenza i prezzi finali saranno superiori ai prezzi iniziali (quelli a cui abbiamo aperto il trade) in ogni caso ma chiaramente se riusciamo a scegliere il minimo intra-day ne va anche della nostra sicurezza, visto che il mercato riserva sempre degli imprevisti.
Questo è l’unico problema dei segnali di trading. Danno informazioni sul segnale (asset, direzione del segnale di trading e forza o affidabilità del segnale di trading) ma non ci permettono sempre di capire con una certa chiarezza il timing di ingresso tattico sul mercato, il che potrebbe vanificare il corretto accodamento al segnale, nei 5 minuti successivi al massimo.
In 5 minuti, i prezzi possono cambiare di molto? Sappiamo per certo di sì, dato che alcuni asset sono particolarmente volatili.
Con i segnali di trading è meglio la volatilità o la direzionalità? Indubbiamente, la volatilità permette maggiormente a determinati algoritmi di sfruttare le informazioni del mercato, dato che una piatta direzionalità non incide molto sulle previsioni di trend dominanti. Ma la volatilità atipica può anche indurre gli algoritmi ad elaborare falsi segnali, se il mercato si sta allontanando transitoriamente dalla traiettoria principale dei prezzi e questo sta a noi stabilirlo, servendoci anche dell’analisi tecnica e degli indicatori di mercato utili.
Il trading automatico o algoritmico ultimamente interessa sempre più traders, e tra di questi anche persone molto note cercano di dare consigli sul come utilizzare al meglio le opportunità dei segnali di trading.