Se desideriamo dare una svolta alla nostra attività imprenditoriale molto probabilmente è giunta l’ora di iniziare a valutare mete oltre confine: l’Italia non è più attraente (o forse non lo è mai stata) sotto il punto di vista degli investimenti, anche perchè la pressione fiscale e la burocrazia hanno raggiunto livelli tali da scoraggiare anche il più ottimista degli imprenditori.
La Cina, invece, rappresenta una delle mete più interessanti presso cui fare affari ed è per tale ragione che vogliamo approfondire i dettagli relativi ad un eventuale investimento in Oriente.
Naturalmente, prima di ogni altra cosa occorre dotarsi del visto affari cina per poter approdare in questa terra in tutta tranquillità e legalità, ma contestualmente a ciò sarebbe meglio informarsi circa le condizioni da seguire per poter fare del vero business. Ad esempio l’imposta progressiva sui redditi individuali (la nostra IRPEF, tanto per capirci) va da un minimo del 5 fino ad un massimo del 45%, l’imposta sul valore aggiunto è invece del 17% per la gran parte dei beni, così come imposte di successione e tasse sulla casa sono presenti anche in questa terra.
Ma oltre al sistema tributario è importante tener conto del fatto che la Cina non è più quella di una volta: con il miglioramento del tenore di vita anche i prezzi sono lievitati di pari passo. Pechino, Hong Kong e Shanghai, non a caso, rientrano tra le città più care al mondo per via di canoni di affitto che toccano facilmente i 10mila dollari al mese ed a causa di un sistema di istruzione e di strutture ricettive dagli standard ormai occidentalizzati (anche e soprattutto sul fronte dei prezzi).
Tuttavia i nostri affari in Cina andranno più che bene se sapremo ottimizzare le spese: per i primi tempi diamoci uno stile di vita molto frugale anziché buttarci subito a capofitto in uno standard che non possiamo ancora permetterci!